![Image by Etienne Girardet](https://static.wixstatic.com/media/nsplsh_8e91348378fd4d408455fbdf9c0a9d59~mv2.jpg/v1/crop/x_0,y_147,w_4032,h_2729/fill/w_752,h_509,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/Image%20by%20Etienne%20Girardet.jpg)
Paura e Crisi
Nel contesto attuale, sto osservando come molte persone stanno vivendo continuamente nella paura sui vari aspetti della vita, spaziando dal campo lavorativo, scolastico, sportivo, sociale.
Se tutto ciò viene protratto nel tempo, la paura può diventare dominante e la conseguenza è quella di vivere costantemente in “ALLARME”.
Questo può causare dei blocchi, in quanto l’individuo non riesce più ad effettuare le scelte sia semplici che complesse in base al suo sentire, al contrario vengono fatte dalla PAURA stessa.
Nel tempo, questo atteggiamento può portare alla progressiva perdita di lucidità e concentrazione, creando numerose difficoltà nella vita di tutti i giorni.
Continuando così, può crearsi un circolo vizioso dove la paura nel tempo può trasformarsi in ansia, creando alla persona ulteriori preoccupazioni che a loro volta possono portarla a provare degli attacchi di panico.
A questo punto capita di sentirsi impotenti, in quanto l’individuo non riesce a spiegarsi il motivo di quello che sta attraversando e finisce per vivere degli stati d’animo dal tratto depressivo che spesso vengono ETICHETTATI come PERIODI di CRISI da chi vive attorno alla persona interessata.
Ora vorrei iniziare ad osservare questa tematica in modalità neutra.
La parola PAURA spesso viene associata a una cosa del tutto negativa, bloccante, di intralcio, invasiva, inutile etc. in quanto la maggior parte delle volte viene vissuta come la causa degli insuccessi, delle prese in giro fatte dagli altri nei confronti dell’individuo che in un momento la sta provando etc.
Tutto porta la persona a NON ACCETTARLA, partendo solamente da un punto di vista giudicante.
Ora se iniziamo ad osservarla senza giudizio, si può di fatto constatare che è insita in ognuno di noi e la sua funzione è quella di aiutarci nel prendere le decisioni e di conseguenza reagire nel miglior modo possibile nelle situazioni più complesse e pericolose della vita.
Quando invece al contrario prende il sopravvento e si presenta continuamente, non è la paura di per sé ad essere problematica, ma ciò da cui viene alimentata.
Questo può dipendere da molti fattori come ad esempio ai continui pensieri distruttivi che non permettono la visione neutra delle situazioni e di conseguenza la attivano e tendono a far compiere scelte “distruttive” e bloccanti alla persona.
Questi a loro volta possono essere generati da alcune “ferite” ricevute nel corso della vita, che se non sono state capite e poi trasformate grazie ad un lavoro su di sé, non permettono di compiere il percorso di autorealizzazione e fanno credere di essere inutili, inadeguati, incapaci e soprattutto di non poter far niente per uscire da questa situazione.
Grazie ad un’osservazione non giudicante si può invece ri-scoprire la funzione che ha la paura scegliendo così in base alle situazioni, circostanze, sfide ed eventi della vita se darle ascolto e assecondarla, oppure non seguirla e agire in base a quello che la persona sente.
La parola crisi, che in generale viene associata a situazioni legate a periodi della vita complessi, dove può capitare di vivere degli stati intensi di ansia, che portano l’individuo in molti casi a sentirsi “etichettato” dagli altri come persona depressa e isolarsi, in realtà ha un significato molto diverso da quello che si è abituati a credere.
Partendo dall’etimologia la parola crisi, dal latino crisis, significa “scelta; decisione”.
R. Assagioli, nella psicosintesi da molta importanza alle varie “crisi” che può attraversare una persona nel corso della vita, in quanto possono diventare delle opportunità di cambiamento.
Dal mio punto di vista le trovo importanti perché possono portare la persona a capire che in quel momento si stanno facendo delle cose che ormai non servono più oppure si sta ancora aggrappati a un qualcosa che al contrario va lasciato andare potendo così capire che direzione prendere.
Una cosa molto importante durante questi periodi è l’atteggiamento con cui si vivono in quanto farà la differenza su quello che arriverà una volta usciti dalla crisi.
Per poter affrontare al meglio tutto ciò, la psicosintesi offre diversi lavori da fare su di sé che possono aiutare a vivere il periodo nel modo più semplice, così da poter effettuare le scelte senza farsi influenzare dalla paura, ansia, angosca etc., al contrario decidendo in base al suo sentire.
Tutto quello che ho descritto sopra, oltre ad averlo studiato l’ho provato su di me e ho accumulato molta esperienza su come poter lavorare, potendo così scegliere le tecniche pratiche in base al momento.