Vi racconto brevemente la mia storia. 

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Pur essendo contento del lavoro che avevo scelto, dopo un po' di tempo mi è capitato di avere degli attacchi di ansia che con il tempo sono andati aumentando sia di frequenza che di intensità.

Dopo aver cercato di risolverli da solo, quando tutto ciò è diventato insostenibile, ho deciso di chiedere aiuto.

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Ho avuto la fortuna di scegliere un professionista con il quale ho trovato subito intesa e dopo un ciclo di incontri, sono arrivato a trasformare il mio problema.

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Questo mi ha dato l’input di voler approfondire quello che mi era successo e ho iniziato a prendere informazioni sulle varie possibilità di indirizzi formativi nel campo del counseling e ho scelto quello della psicosintesi.

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Ho decisamente voluto interiorizzare il lavoro che era stato fatto per arrivare ad una totale comprensione delle dinamiche sottili che si muovono impercettibilmente ma sensibilmente intorno ad ognuno di noi.

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Tutto ciò mi ha permesso di avere una visione più ampia e naturale di me stesso e questo permette di porsi nella relazione di counseling con più autenticità e trasparenza, una sorta di “specchio pulito” in cui riflettersi per acquisire nuova chiarezza.

 

Solo tramite una presenza autentica, aperta, di non giudizio all'interno della relazione d’aiuto si possono creare le fondamenta di un rapporto di fiducia, una relazione di alta qualità grazie alla quale mettere spontaneamente in moto il processo di crescita.